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Ahi, troppo desiderio!

CIVILE


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con: Gabriele Penner e Giosuè Imberti
voce off: Simone Bonetti
Costumi: Elisabetta Cosseddu
Prodotto in collaborazione con Comune di Ardesio, Vivi Ardesio
Scritto e diretto da: Umberto Zanoletti
Immagine

Si racconta di un pomeriggio di mezza primavera del 1542. Nella bottega artigiana del Moretto, uno dei pittori più in voga a Brescia in quegli anni. Mentre fuori piove, entra un giovane. Si chiama Fortunato e appartiene a una famiglia nobile di Brescia: i Martinengo. Ha preso appuntamento con il pittore subito dopo pranzo per iniziare il ritratto che lui stesso ha commissionato. Lo vuole regalare alla sua futura sposa, Livia D’Arco. Purtroppo però l’artista si è attardato alla locanda del Vecchio Carrettiere, e non è ancora arrivato. C’è però Tista, il giovane garzone, occupato nel riordinare la bottega e nel preparare i colori per il suo maestro. 
Il conte Fortunato è indispettito, seccato, alla fine annoiato da tanta attesa e quando alla fine, dopo un’ora, il pittore giungerà, non potrà che ritrarre i segni evidenti di quel tempo sospeso sul volto del giovane, tratti che lo caratterizzeranno per sempre, sulla tela che attraverserà la storia, giungendo fino ai nostri giorni.
 
In scena due personaggi: un ragazzo di 12 anni, volenteroso e iperattivo, simpatico e loquace, diligente e attento; e un adulto innervosito dalle circostanze, annoiato, appesantito da un eccesso di nobiltà e da un abito troppo caldo. Dal loro dialogo, inizialmente difficile, poi più rilassato e disteso, ne scaturisce il ritratto di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, il vero protagonista della nostra narrazione: storia dell’arte e invenzione, documenti d’archivio e dialoghi possibili s’intrecciano per raccontare uno dei protagonisti della pittura lombarda del Cinquecento.

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