Invasione di campo
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CIVILE |
Di Umberto Zanoletti
Con Giovanni Soldani Coordinamento tecnico: Diego Bergamini Elaborazione video: Lucio Piazzini Scena di: Francesca Mazzoleni, Elisabetta Cosseddu Regia: Umberto Zanoletti A Vienna, a Kiev, ad Auschwitz, si giocava a pallone.
I nazisti organizzavano partite, addirittura tornei. Si divertivano a sfidare gli occupati, i prigionieri, spesso malridotti. Un gol o una parata potevano significare premio o punizione, promozione o tortura, a seconda della divisa che si portava. Negli anni Trenta e Quaranta c’era gente che giocava davvero bene a calcio: avevano infiammato gli stadi più importanti d’Europa fino a pochi mesi prima dell’invasione tedesca. Ma l’inesorabile triplice fischio della guerra ha improvvisamente decretato la fine della partita che li aveva visti protagonisti. Arpàd Weisz, Matthias Sindelar, la squadra dei panettieri di Kiev entrano nell’album delle figurine dei campioni fatti sparire dai terribili eventi del secolo scorso. Vincitore del Premio "Marco Cassani" 2018 per la "Miglior Comunicazione a proposito di Storia dello Sport". Hanno detto di noi: L'immaginazione è la capacità di disegnare il profilo nascosto delle cose e portarle a compimento. Grazie per avermi dato la possibilità di ascoltare questo lavoro di compimento che avete tracciato. Grazie per la passione che avete trasmesso, per avermi accompagnata, con l'aiuto dell'immaginazione, a percepire queste storie. è stato molto emozionante perché durante il monologo potevo quasi vedere di fronte a me i personaggi e mi sussurravano, tra le parole, le emozioni che hanno provato. Grazie per avermi donato storie di numeri sulla maglia e sulla pelle. stralci di vite da non far finire nell'oblio. Racconti da far rivivere attraverso noi: per creare nuove destinazioni, per continuare a disegnarne il profilo nascosto delle cose, per far conoscere a sempre più persone, per non dimenticare. Sara Grazie, ci avete regalato emozioni vere, vissute, mai banali. Il racconto si è svolto attraverso sussulti del cuore. Complimenti all'attore e all'autore per aver saputo così inaspettatamente e per la prima volta raccontare l'olocausto attraverso il mondo del calcio. Alessandra Da sportiva le storie mi hanno coinvolto molto, è bello vedere come lo sport non è solo bello da guardare, può essere un mezzo di comunicazione, di protesta, un modo per lottare e tenere la testa alta. Da ragazza sensibile, queste storie mi hanno fatto piangere, è bello vedere come l'amore, tema centrale dello spettacolo, in qualsiasi contesto può fare cose grandi, può animare e accendere il cuore di molte persone, una fiamma che si espande, nel caso del teatro, da chi gioca a chi guarda. Vi ringrazio per avermi mostrato questo. Mi complimento per la sceneggiatura, e con l'attore, veramente molto bravi. Benedetta Che dire, interpretazione sconvolgente, siete riusciti a coinvolgerci in maniera profonda. Mai mi era capitato di non vedere nessuno distratto o di non sentire il bisogno di guardare l’ora. Siete stati fenomenali, continuate cosi! Matteo È uno spettacolo che ti arriva diretto come un pugno in faccia, come qualcosa che viene e viene per restare. Una grande rappresentazione e un grandissimo attore. Filippo https://www.pressenza.com/…/invasione-di-campo-storie-di-…/… https://annamariavolpi.wordpress.com/…/…/invasione-di-campo/ |
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